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LUNGA VITA AL COLORE

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Il 23 febbraio del 2009 aprendo il mio armadio ho scoperto con una certa vergogna di avere 3 abiti di color nero, 2 cappotti sempre di un bel nero brillante, 4 paia di pantaloni; e un numero infinito di magliette sempre e solo nere.

Ho subito pensato:” forse ho preso troppo seriamente l’articolo di Franca Sozzani su Vogue: “La petite robe noire, la grande robe noire, la longue robe noire. Il nero è ovunque protagonista. Da giorno e da sera. È elegante, snellisce, è veloce, non è criticabile, non è identificabile con una stagione, dà sicurezza. È il vero passe-partout. E poi toglie quei rompicapi assurdi, nel preparare le valigie, di come abbinare un pezzo con un altro, quali le scarpe da scegliere o quali le borse“.

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Il nero ti sta bene anche quando ti senti uno schifo, nasconde i kili di troppo o nel mio caso aggiunge morbidezza alle parti spigolose. Cedere alla tentazione delle mille offerte di abiti, magliette, cappottini che ti fanno sentire uno splendore è dunque molto facile….

Oggi sono quasi 3 anni che non acquisto più abbigliamento e accessori di color nero e mi sono accorta che ho molto più spazio nell’armadio.

Il consumo annuo di abiti ed accessori di prodotti tessili, stimato su base europea, è intorno a 10 chilogrammi/anno pro-capite. Gli italiani potrebbero recuperare rifiuti tessili, con una raccolta differenziata mirata, da 3 a 5 chili pro-capite l’anno arrivando a raccogliere circa 240.000 tonnellate di frazione tessile.

Un efficiente servizio di raccolta differenziata che sia in grado di intercettare la frazione tessile costituirebbe, su scala nazionale, un risparmio nel costo di smaltimento dei rifiuti urbani pari a circa 36 milioni di euro, invece, di finire malamente gettati nell’immondizia insieme a tutta l’altra spazzatura.

Nei cassonetti italiani finisce un “tesoro” da 36 milioni di euro in abiti usati. Un tesoro milionario che si potrebbe recuperare dal costo di smaltimento dei rifiuti urbani se la frazione tessile fosse recuperata adeguatamente.

A guardare con occhio attento quanto dai nostri armadi finisce nelle nostre immondizie è il 1° Rapporto L’Italia del riciclo 2011, di Fondazione Sviluppo Sostenibile e Fise-Unire di Confindustria, che riporta i dati di uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Copenaghen.

Con il riutilizzo delle materie recuperate nei processi produttivi o nei cicli di consumo, si ha una  forte diminuzione della CO2 emessa rispetto a quella che si sarebbe prodotta utilizzando materie vergini.

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Scegliendo di eliminare un po’ di nero dalla tua vita o meglio dal tuo armadio puoi contribuire un pochino ad aiutare l’ambiente. Non solo, dato che il colore nero rappresenta la rinuncia, l’abbandono, l’azione precipitosa ed irrazionale; chissà che non ti porti anche un po’ di serenità.

Lunga vita al colore allora!

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