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QUALI BUONI PROPOSITI PER IL NUOVO ANNO?

Anno nuovo, vita nuova

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A cura di Maria Cristina Cattoni

Questa affermazione racchiude una serie di tradizioni che in ogni angolo del mondo sono connesse ai buoni auspici per l’inizio di un nuovo anno: se in Italia è d’usanza mangiare le lenticchie, in Giappone i fagioli di soia nera e in Spagna dodici acini d’uva al rintoccare della mezzanotte; in Danimarca si usa salire sulle sedie per poi saltare giù, saltando nel nuovo anno; in Canada è tradizione fare il bagno nelle acque gelate; in Argentina si stracciano dei documenti e poi si lanciano i pezzetti di carta dalle finestre, per liberarsi del vecchio; e in Russia è usanza aprire la porta di casa per far entrare il nuovo anno al dodicesimo rintocco della mezzanotte.

Ogni tradizione svela il desiderio, comune a tutti, che il nuovo anno sia migliore del precedente e poiché, si sa, una buona parte di quel che accade dipende anche da noi e dai nostri comportamenti, solitamente la fine di un anno è accompagnata dai buoni propositi per il nuovo anno. Ognuno ha i suoi, ma ci sono alcuni piccoli gesti che forse dovremmo impegnarci un po’ tutti a fare, per il bene nostro e del nostro ambiente.

Guardando all’anno nuovo con lo spirito di Gentletude, ci sono alcuni aspetti della nostra quotidianità che possiamo valorizzare, per superare meglio e in compagnia questo momento di crisi.

Riscopriamo l’importanza dei gesti e delle parole

Forse già durante questo periodo di festività appena concluso abbiamo trascorso più tempo con i nostri cari, siamo stati più disponibili ai racconti dei nostri figli, abbiamo cucinato con i nostri genitori… e abbiamo mangiato insieme.
Perché non far diventare una buona abitudine, da ripetersi magari ogni fine settimana, il sedersi a tavola tutti insieme, spegnendo la televisione e chiacchierando con i nostri famigliari?
Semplici gesti che nel corso dell’anno stiamo sempre più dimenticando (tanto che il 46% degli intervistati per la ricerca Gentletude 2012 ha risposto che parole come “mi manchi, ti voglio bene, posso?” sono sempre meno usate in famiglia).

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Riscopriamo la stagionalità dei prodotti alimentari

Una recente indagine della Coldiretti/Swg ha evidenziato come, durante le festività natalizie, il 59% degli italiani ha consumato prodotti nazionali, il 23% locali o a chilometro zero e l’11% biologici. La frutta locale in particolare, con il 77% delle preferenze, è stata presente nei piatti di 39 milioni di italiani. Conseguenza della crisi, si è cucinato di più e sprecato di meno: secondo l’analisi di Coldiretti/Swg, infatti, il 92% degli italiani ha trascorso il Natale in casa propria o in quella di parenti e amici e nel 21% dei casi non è avanzato quasi niente e nel 54% la quantità di cibo eccedente è stata comunque ridotta al minimo e nel 62% utilizzata nei giorni successivi.
Questi dati ci aiutano a dimostrare che è sufficiente un poco di attenzione in più, per cucinare cibi buoni e ricercati, senza sprecare denaro e alimenti. Impegniamoci a riscoprire i prodotti locali, spesso più salutari degli altri, e scopriremo che la stagionalità in cucina non è un limite, ma una ricchezza per la nostra creatività!
Il contatto diretto con i produttori, là dove è possibile, si trasforma poi in una ricchezza personale, fatta di consigli sui prodotti da acquistare e nuove relazioni interpersonali.

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Riduciamo lo spreco di risorse

Il 2013 è stato proclamato dall’UNESCO “anno internazionale della cooperazione idrica”, per stimolare tutti noi a riflettere sull’importanza dell’acqua e sulle sfide legate alla sua gestione e condivisione, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
Anche noi europei, però dovremmo soffermarci a riflettere sull’uso che facciamo delle preziose risorse naturali che ci offre il pianeta.
Secondo i dati diffusi dallo Stockholm International Water Institute – SIWI – per esempio, oltre un quarto dell’acqua consumata in tutto il mondo serve a produrre un miliardo di tonnellate di cibo che vengono poi buttate. Un altro esempio può essere fornito dai dati dell’Istat, che nel 2011 hanno evidenziato come circa il 47% dell’acqua potabile in Italia venisse sprecata perché dispersa a causa delle perdite nelle condutture. Sempre guardando agli sprechi, colpisce il dato sulla raccolta differenziata che, in Italia, si attesta solo al 31,7% sul totale dei rifiuti urbani (Istat, 2011).

Forse vale la pena di impegnarsi a compiere alcuni gesti come non far scorrere a vuoto l’acqua dai rubinetti, prestare attenzione alla tipologia di rifiuti per differenziarli correttamente, acquistare prodotti in materiale riciclato… all’inizio ci vorrà un po’ di impegno e attenzione, ma poi ci scopriremo a compiere in automatico questi comportamenti. E’ solo questione di abitudine: perchè non provare, per quest’anno, a sviluppare qualche nuova buona abitudine? Buona per noi e per il nostro mondo!

Questi sono solo alcuni piccoli spunti, ma ognuno di noi potrà trovare il suo buon proposito per trasformare il mondo in un luogo più gentile; perchè la gentilezza è dettata dagli abitanti del pianeta: tanti piccoli gesti che possono creare il cambiamento!

Buon 2013 a tutti!

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