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BISOGNI E CURA DI SÉ: COSA CI SERVE DAVVERO?

Di cosa abbiamo davvero bisogno per stare bene?

A cura di Giacomo Papasidero

Prima di continuare a leggere dovremmo fermarci a scrivere le cose che consideriamo indispensabili, ciò che per noi è vitale, senza le quali non potremmo mai essere felici. Cose, situazioni, oggetti, relazioni, persone, idee, obiettivi. Scritto questo elenco, lungo quanto vogliamo, possiamo capire meglio a cosa ci serve.

Noi pensiamo che ci siano alcuni bisogni davvero fondamentali e che ognuno di noi cerchi costantemente di soddisfarli, perché da questo passa il nostro benessere e la nostra felicità.

Prima di tutto abbiamo bisogno di avere certezze, punti di riferimento, qualcosa che ci dia sicurezza e che ci offra stabilità. E questo significa anche cercare qualcosa che ci renda sicuri, ossia protetti.

Un secondo bisogno è avere una direzione precisa nella vita. Se camminiamo senza una meta, non andiamo da nessuna parte e presto sentiremo che ci manca una direzione, qualcosa verso cui orientare le nostre energie, i nostri sforzi, il nostro impegno.

Un terzo bisogno imprescindibile è avere una visione chiara della vita, ossia poter stabilire ogni giorno cosa è giusto, cosa va bene e cosa dobbiamo evitare, avere la capacità di comprendere la realtà che viviamo e stabilire le cose che ci fanno bene e quelle che invece possono farci del male.

In più abbiamo bisogno di avere la forza per affrontare difficoltà, impegni, la fatica che comporta andare avanti ogni giorno. Avremo spesso battaglie da vincere e sfide da superare, e necessitiamo di avere dentro di noi quella forza che ci permetta di non arrenderci, di non mollare anche quando “il gioco si fa duro”.

Infine, abbiamo bisogno di dare un senso alla nostra vita. Altrimenti non avrà alcun significato vivere e tutto ci sembrerà inutile, banale, insignificante, appunto. Cercheremo, altrimenti, di occupare il nostro tempo per farlo trascorrere, invece di impiegarlo per qualcosa che ha valore per noi.

Oggi si parla molto di prendersi cura di sé, dell’autostima, dell’amore verso noi stessi. Cosa facciamo per prenderci cura di una pianta? La risposta è semplice e illuminante: le diamo le cose di cui ha bisogno. Che siano aria, acqua, sole, luce. Una terra nutriente e poco altro. Se le vogliamo dare un vaso decorato, bene, ma non le serve e per lei sarà indifferente.

Per una pianta sarà più utile dell’acqua limpida, che dell’acqua profumata, meglio un vaso rovinato in cui espandere le sue radici che uno finemente decorate ma stretto e angusto. Meglio una stanza piccola, poco accogliente, ma luminosa, che un grande salone con poca luce e mille abbellimenti.

Alla pianta daremo solo le cose di cui ha davvero bisogno. In questo modo ci prenderemo realmente cura di lei e la aiuteremo a crescere e svilupparsi pienamente. Dobbiamo utilizzare la stessa logica nei confronti di noi stessi (e poi degli altri!). Per prenderci davvero cura di noi ci basta solo soddisfare i nostri 5 bisogni essenziali: avere sicurezza, una direzione precisa, una visione della vita chiara e consapevole, la forza per non mollare mai e un senso alla nostra esistenza.

Queste sono tutte cose che cerchiamo, come detto, di soddisfare ogni giorno e il modo più saggio per prenderci cura di noi stessi è di garantircele sempre. Come? Scoprendo cosa può davvero soddisfare queste esigenze umane. E torniamo a quel che avevamo visto qualche settimana fa, perché ciò che noi poniamo al centro della nostra vita e consideriamo più importante, sarà la fonte a cui andremo ad attingere questa soddisfazione.

Il nostro “tesoro” sarà ciò che dovrà darci forza, senso, direzione, sicurezza e visione. I nostri 5 bisogni fondamentali. Il nostro tesoro sarà tutto ciò che noi consideriamo più prezioso: persone, situazioni, cose, idee che riteniamo indispensabili per la nostra felicità. E lo facciamo per una ragione molto semplice: crediamo possano soddisfare questi 5 bisogni.

Se vogliamo prenderci cura di noi stessi, dunque, non serve molto: ci basta scegliere un tesoro che possa garantirci di soddisfare sempre questi bisogni e darci così tutto quello che ci serve davvero.

La gentilezza è una scelta che non possiamo fare senza imparare a darci queste cure, senza avere questa sicurezza interiore. Prendersi cura di sé si traduce anche nella capacità di vivere in modo gentile, ti portare agli altri la stessa attenzione che riversiamo su noi stessi.

Anche se non lo capiamo, porre al centro persone, cose, situazioni e obiettivi, per quanto positivi, è il modo in cui ci danneggiamo, creando paura, dipendenza emotiva, insicurezza dentro noi stessi. Perché quando facciamo di una persona la nostra priorità, da lei pretenderemo che soddisfi questi bisogni, e non sarà capace di farlo. Così come non lo saranno le “cose” a cui di solito diamo la priorità nella nostra vita.

Per questo è fondamentale renderci conto che sono la gentilezza e l’amore il cuore pulsante della nostra vita. In realtà, come detto, abbiamo bisogno di poche cose, di soddisfare questi 5 bisogno essenziali, e tutto il resto è relativo, secondario, rispetto a queste priorità. Utile.

Per darci davvero sicurezza, direzione, visione, forza e senso, ciò che noi consideriamo più importante deve possedere 3 caratteristiche (possiamo approfondirle in questa pagina):

  1. Deve essere costante (non deve poter cambiare nel tempo, altrimenti ci destabilizza)
  2. Deve essere stabile (non deve poter finire, altrimenti ci renderà sempre insicuri)
  3. Deve essere corretto (non deve poter sbagliare, altrimenti non ci darà la direzione giusta o la capacità di sapere cosa davvero è positivo per noi).

Se ora riprendessimo il nostro elenco delle cose davvero indispensabili nella nostra vita, persone, oggetti, situazioni che consideriamo fondamentali e che non osiamo nemmeno immaginare di perdere, ci renderemmo conto che non posseggono queste tre qualità.

Qualsiasi cosa avremo sul foglio deve superare il test di questi tre punti per poterci dare davvero sicurezza, direzione, visione, forza e senso. È qualcosa ci costante, stabile e corretto? Che ci sarà sempre, non cambierà e non sbaglierà mai?

Se non risponderemo con tre “sì” convinti e profondi, per quanto importante, piacevole o positivo, il nostro tesoro luccicherà anche, ma non ci darà mai ciò di cui abbiamo davvero bisogno.

L’amore, per come lo abbiamo inteso in questi mesi, le possiede invece tutte. E porta alla creazione di un equilibrio interiore, da cui poi nasce la capacità di essere gentili e dare amore a noi stessi e agli altri, avendo così la capacità di affrontare le vicende della vita senza subirle, senza prevaricare gli altri illudendoci che sia quella la strada per sentirci sicuri.

Una sicurezza interiore, radicata nel modo in cui viviamo, è in realtà la più solida delle certezze, e ci rende morbidi, disponili, gentili, pur sapendo agire con prudenza e saggezza. E se questi 5 bisogni sono soddisfatti, allora vivere con gentilezza diventa una cosa naturale, ad esempio:

  • Saper rallentare, vivere con più calma il nostro tempo assaporandolo profondamente.
  • Saper pazientare, rispettare i nostri ritmi e quelli degli altri. Proprio come facciamo con una pianta che non cresce “a comando”.
  • Osservare con maggiore attenzione quello che viviamo e quello che ci circonda (se siamo sempre di corsa, vedremo poco di quel che accade e lo faremo in modo distratto e superficiale).
  • Avere un pensiero più critico e consapevole, frutto dalla comprensione della nostra natura umana, spesso molto fraintesa.

Per questo l’amore deve essere al centro della nostra vita: sarebbe la fonte da cui potremo soddisfare i nostri veri bisogni e trovare così quel benessere, quell’equilibrio e quella felicità che desideriamo più di ogni altra cosa e per cui vogliamo e cerchiamo tutto il resto. E da cui sapremo vivere con gentilezza, molto più di quanto magari oggi pensiamo sia alla nostra portata.

E lo vedremo meglio tra qualche settimana, perché siamo ormai giunti al momento di vedere tutto il “puzzle” composto in questi mesi, finalmente completato.

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